Affrontare la tua ombra

Affrontare la tua ombra

Il Male e L’ombra: due concetti con cui siamo tutti chiamati a misurarci. Per il Sentiero del risveglio interiore di Eva Pierrakos e la terminologia junghiana si riferiscono entrambi a parti negate di noi stessi, relegate nell’inconscio, che spesso si affacciano nella nostra vita cosciente con un’azione di disturbo o di conflitto. affrontare l'ombra Ognuno di noi, nel tentativo di essere accettato e ben inserito nel contesto sociale o nella famiglia cui appartiene, tende a nascondere gli aspetti oscuri; le parti che considera negative o che ha sentito condannare dalle persone che gli stanno vicino. 




Siamo intimamente convinti che saremmo disprezzati e abbandonati se si manifestassero certe parti di noi e allora investiamo molta energia per trattenerle e nasconderle, persino a noi stessi. La parte negata che riaffiora è subito espulsa perché non disturbi uno schema di idee e di concetti che non vuole essere messo in crisi. Di qui il fenomeno del capro espiatorio, assai frequente in numerose famiglie:”Mio marito fa i comodi suoi, fa la sua vita senza curarsi di me” (in realtà, il comportamento di lui fa “ombra” alla moglie che ha difficoltà a fare la sua vita). “Questa casa è diventata una pensione per mio figlio, viene solo a mangiare e dormire (in realtà, la libertà che si prende il figlio è motivo di gelosia e invidia da parte della madre). Capita spesso di rendersi conto che quella particolare attitudine, quell’atteggiamento che siamo soliti ripetere, non vanno bene per noi e creano conflitti con le persone vicine: eppure non riusciamo a modificarli. Ecco la necessità di essere consapevoli di quale è il piacere “negativo” connesso a quell’abitudine. In altri termini, se non ricavassimo un vantaggio da quel comportamento sarebbe certamente facile cambiarlo. 

Quando per esempio non si è in grado di godere pienamente di una relazione, di trarne amore e gioia, si finisce spesso per accontentarsi di averla vinta sull’altro, di avere a tutti i costi ragione, di sentirsi forti quando l’altro è debole e sconfitto. L’atteggiamento opposto è quello di giocare il ruolo della vittima perseguitata dagli eventi o da un partner poco amorevole. Una magra soddisfazione, certo, eppure è un comportamento molto comune, come nel caso del bambino a cui viene negato amore e tenerezza di cui ha tanto bisogno. Con il tempo sarà portato ad accontentarsi dell’approvazione altrui. Per lui, sentirsi bravo e lodato sostituirà il vero sentimento d’amore. In questo modo, si sentirà accettato e ciò gli darà piacere. Un piacere che resterà legato all’abitudine di “apparire” buono e bravo. Così, anche da adulto, spenderà molte delle sue energie nella ricerca dell’approvazione altrui, avendo ormai perduto il contatto col vero piacere di essere accolto ed amato per quello che è, non certo per gli sforzi che fa per essere accettato. Come può esserci vera apertura spirituale se ci sono tanti malintesi, tanti pregiudizi e correnti emotive distorte ? Possiamo affidare il nostro processo al Sé Superiore, o Sé Divino, che sosterrà e farà luce sul nostro cammino e, al contempo, possiamo assumerci pienamente la responsabilità delle nostre sofferenze e insoddisfazioni. 

Quanto è più semplice attribuire al nostro partner, o agli impegni familiari, o alle difficoltà nel lavoro, al mondo intero, persino a Dio la responsabilità, anzi la colpa della nostra incapacità di essere felici. E’ una tentazione molto forte proiettare sugli altri i nostri conflitti e, in quel preciso momento, affidiamo al vento la possibilità di soddisfare i nostri veri bisogni. Energeticamente, proiettare un’ombra sull’altro consiste in un flusso emotivo che dalla nostra persona si dirige verso l’altro. Recuperare e riappropriarsi dell’ombra – processo chiamato “integrazione dell’ombra” – significa riportare su di sé la corrente emotiva spostata fuori, dando significato e valore agli attributi che abbiamo potuto chiaramente identificare nell’altro e che ci hanno tanto colpito e disturbato e ai quali abbiamo dato una connotazione negativa. Quando ci sentiamo abbastanza forti e pronti ad affrontare le nostre correnti negative, inizia il processo di trasformazione. Il dolore si allenta, non è più oscuro e disperante e così diventa più facile aprire il cuore. 

La rabbia può diventare determinazione e permettere il rispetto dei propri confini (cioè non sottometterci più agli altri); la paura, una volta osservata chiaramente e con coraggio, si scioglie come neve al sole. Quello che prima ci appariva negativo e impossibile da affrontare, si trasforma in una forza vitale e pulsante che arricchisce la nostra vita di eccezionale vigore e freschezza: non di rado si riscopre la stessa gioia e l’entusiasmo di quando si era molto giovani. 

Quando la vita ci appariva come una splendida promessa, un’avventura tutta da scoprire e da vivere. In breve, il percorso di integrazione dell’ombra può essere sintetizzato in 5 punti: /// Porre fine all’autoinganno (“la colpa non è mia”) /// Manifestare a noi stessi la chiara intenzione di affrontare responsabilmente la nostra sofferenza. Si può anche iniziare facendo una semplice lista delle cose che non vanno nella vita attuale ed individuare il piacere negativo che da esse ne traiamo /// Affidarsi al Sé superiore chiedendo aiuto e sostegno. Questo, naturalmente, non esclude un aiuto umano, una psicoterapia (le terapie psicocorporee sono molto efficaci in questi casi), un percorso di consapevolezza o altro. /// Accettare di coinvolgere, nel processo di trasformazione, la nostra vita nella sua totalità: corpo, emozioni, idee e attitudini. /// Aprirsi al miracolo della vita in tutte le sue manifestazioni, avere fiducia nella fondamentale bontà della creazione e nella possibilità reale e concreta di poter vivere con pienezza e gioia. Quelli che abbiamo appena elencato non sono ovviamente postulati categorici, né rappresentano cinque nuovi comandamenti a cui conformarsi rigidamente, sono alcuni semplici suggerimenti, utili a tutti coloro che desiderano raggiungere una maggiore consapevolezza e uno stato di benessere e serenità duraturo. 

D’altra parte la proiezioni dell’ombra, oltre a creare conflitti e disagio, erode gran parte del potere personale, creando senso di insicurezza, instabilità emotiva ed ansia. Il Male e L’ombra: due concetti con cui siamo tutti chiamati a misurarci. Per il Sentiero del risveglio interiore di Eva Pierrakos e la terminologia junghiana si riferiscono entrambi a parti negate di noi stessi, relegate nell’inconscio, che spesso si affacciano nella nostra vita cosciente con un’azione di disturbo o di conflitto. Affrontare l’ombra

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