strumenti per la mente: terzo chakra
Strumenti per la mente (chakra del plesso solare):
Convinzioni limitanti: modelli di pensiero
I pensieri che facciamo sono estremamente importanti in quanto determinano il nostro stato di salute: ci consentono di essere sani o di sviluppare sintomi e malattie. Spesso dobbiamo fare un passo indietro per comprendere cosa stiamo pensando, dal momento che siamo intrappolati in una “mente scimmiottante” fatta di pensieri ripetitivi e ossessivi, molti dei quali si rivelano anche essere controproducenti. È importante essere consapevoli di quanta energia si investe nel pensare, dal momento che ogni pensiero al quale prestiamo la nostra attenzione verrà ingrandito e potrebbe addirittura manifestarsi.
In un articolo del 1998 apparso sulla rivista Archives of Dermatology [Archivi di dermatologia], Michael R. Bilkis e Kenneth A. Mark del New York University Medical Center fecero delle osservazioni molto eloquenti su tale caratteristica del pensiero: “Una forma di pensiero negativa può essere metaforicamente pensata come un ‘demone’ che ha preso dimora nella coscienza di una persona. Si rende sempre manifesto e ogni volta che il soggetto lo riconosce e lo nutre, il demone diventa più forte. Per molte persone, questo pensiero diventa talmente forte da far nascere in loro la convinzione che sia vero e immutabile.”
Se formuli spesso un pensiero del tipo “Perderò il lavoro”, questo pensiero potrebbe insediarsi nel tuo scenario mentale spingendoti ad assumere un atteggiamento irrazionale ispirato dalla paura che potrebbe addirittura compromettere il tuo lavoro. Naturalmente, questo è un caso limite, ma come dicono in molti: fai attenzione a ciò che desideri (in questo caso, a ciò che pensi), perché potrebbe diventare realtà.
I pensieri gettano delle fondamenta energetiche; quando li formuliamo, è come se aggiungessimo malta e mattoni alle fondamenta. Alla fine, i pensieri si materializzano davanti a noi e si insediano nelle nostre vite. Pertanto, scopri se i tuoi pensieri ti intrappolano nelle trincee delle negatività o se sei impantanato in una mentalità da vittima (“Mi stai facendo questo”), perché a lungo andare tale modo di pensare potrebbe toglierti la capacità di favorire la tua salute.
La capacità potenziale dei pensieri di svilupparsi in salute o malattia. Desidero invitarti a vigilare sui tuoi pensieri dedicando un paio di minuti al giorno a prendere nota rapidamente di ciò che pensi, senza fare nient’altro. Cerca di scoprire in che misura i tuoi pensieri promuovono la vita e in che misura la impoveriscono. Ti consiglio un piccolo trucco: ogni volta che formuli un pensiero negativo, ripeti ad alta voce le parole “cancella” o “elimina” oppure schiocca le dita; poi, riformula il pensiero in maniera positiva. Quanto prima imparerai a renderti conto che stai facendo un pensiero negativo, tanto meno tempo quel pensiero avrà per insediarsi nella tua mente.
Alcuni studi hanno esaminato il ruolo degli schemi di pensiero negativi e il loro effetto sulla salute fisica e sugli stati d’animo. Come ci si potrebbe aspettare, pensare in maniera pessimista è un po’ come ingerire del veleno. La salute fisica è influenzata in molteplici modi dalla ripetizione di pensieri negativi (preoccupazione) e può portare a:
• compromissione della funzionalità del sistema immunitario (riduzione della reattività delle cellule immunitarie in condizioni di stress e in seguito a eventi traumatici);
• maggiori livelli di cortisolo (ormone dello stress);
• aumento della frequenza cardiaca e ridotta variabilità del ritmo cardiaco (un fattore di rischio che aumenta la mortalità associata a ipertensione e malattie cardiovascolari);
• scarsa qualità del sonno e difficoltà ad addormentarsi;
• maggiore affaticamento.
Sembrerebbe che l’abitudine a formulare pensieri negativi su di sé (per esempio sulla propria immagine fisica) o a rimuginare siano indicatori del fatto che una persona svilupperà una bassa autostima, uno scarso senso del benessere, e/o ansia e depressione. Inoltre, i pensieri negativi possono avere effetti più duraturi di quelli positivi. Uno studio condotto su alcuni studenti universitari ha dimostrato che la diminuzione del senso di benessere provocata dai pensieri negativi si è manifestata non solo nel momento in cui i pensieri sono stati formulati, ma si è protratta per parecchie settimane, mentre i pensieri positivi hanno avuto degli effetti momentanei che non sono perdurati successivamente. Pertanto, i pensieri negativi tendono a radicarsi e a diventare permanenti; una ragione in più per eliminarli dal tuo database!
Alcuni ricercatori hanno suggerito che il pensiero negativo può provocare malattie come la depressione e contribuire all’insorgere dello stress. Infatti gli stati mentali come la depressione possono nascondere gran parte dei pensieri negativi che vengono formulati sotto la maschera dello stato d’animo. Inoltre, spesso si ricorre al pensiero negativo quando si è sotto stress. Nel corso di uno studio, è stato chiesto ad alcuni individui guariti dalla depressione di svolgere un compito cognitivo stressante. Durante l’esercizio, tali soggetti hanno fatto ricorso a un numero crescente di affermazioni negative la cui intensità era simile a quella delle dichiarazioni fatte dai colleghi che si trovavano ancora in una condizione di depressione al momento del test.
In assenza di stress, i pensieri delle persone guarite non mostravano lo stesso grado di intensità dei pensieri negativi formulati dagli individui depressi. Questo studio dimostra che se non vogliamo che lo stress ci riporti nei solchi dei nostri vecchi pensieri, dobbiamo prenderci il tempo di sradicarli dalla nostra mente.
Un esercizio che ti consentirà di svuotare la mente; l’esercizio prevede di creare uno spazio fisico, emotivo e mentale per liberarti di tutte le convinzioni limitanti relative a una determinata condizione. Inizierai a scrivere queste convinzioni utilizzando la tecnica del flusso di coscienza, riportandone ognuna su un foglietto adesivo o scheda. Eccoti di seguito alcuni esempi di convinzioni limitanti: “Sono un fallito”, “Nessuno mi apprezza per quello che sono”, “Mi trovo continuamente di fronte a prove che mi impediscono di progredire”, “Sono bloccato.” Goditi la catarsi! Una volta che avrai identificato le tue convinzioni limitanti, passale in rassegna per cercare di capire se è possibile condensarle in un’unica convinzione dominante. Negli esempi di cui sopra, la convinzione limitante prevalente potrebbe essere “Non merito nulla”. Potrai partire da qui per trasformare la tua convinzione limitante in un’affermazione positiva del tipo: “Sono degno” o “Io valgo.”
Fonte: tratto da guarigione quantica di Deanna M. Minich
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